Uno dei vantaggi delle nostre superfici in resina e’ la loro ripristinabilita’.
Anzitutto diciamo che i nostri pavimenti in resina, se posati bene, presentano una notevole resistenza alle abrasioni ed al calpestio, tanto che sono consigliati per i negozi e gli show-room, cioe’ a dire per quegli ambienti dove il calpestio e’ altissimo.
Se poi volessimo confrontarci con altri materiali, dovremmo dire che la resina, per durezza, si colloca tra un parquet ed un gres porcellanato ( piu’ duro del parquet, meno del gres ).
Ma cosa succede se, peresempio, al centro di una stanza il pavimento si danneggia?
Nel caso della ceramica, del marmo o di qualsiasi superficie modulare, occorrera’ cambiare le piastrelle danneggiate (che forse nel frattempo saranno uscite di produzione e quindi introvabili.)
Per il parquet prefinito il meccanismo e’ molto simile, mentre per quello tradizionale, l’ unica cosa da fare e’ una lamatura completa del pavimento.
Per quanto riguarda invece il pavimento in resina, bastera’ fare dei ritocchi e poi sfumare il colore con una velatura quando la superficie e’ spatolata o tinta unita.
Molto piu’ facile per i pavimenti decorati dove l’ operazione di risarcitura non sara’ per niente evidente.
Il peggio che possa capitare per ripristinare un pavimento in resina e’ di dover dare, dopo aver riparato l’ eventuale danno, una mano di finitura sull’ intero pavimento.

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